martedì 27 ottobre 2009

altri cinque processi persi dalla Romania davanti alla CEDU

La CEDU si è pronunciata oggi in più cause pendenti contro lo Stato romeno per quanto riguarda il diritto di proprietà.
In tutti qesti casi, la Corte ha dichiarato la violazione degli articoli citati dagli appellanti, ma non ha fatto altre precisazioni riguardanti eventuali risarcimenti.

Haralambie vs. Romania (nr. 21737/03)
Nicolae Haralambie è cittadino romeno, nato nel 1930, residente a Bucarest. Egli ha invocato l'art.6 della Convenzione e l'art.1 del Protocollo n.1 e ha sostenuto che gli è stato negato il diritto di chiedere in giudizio la restituzione di una proprietà. Egli sostiene altresì, ai sensi dell'art.8 della Convenzione, che gli è stato negato l'accesso al dossier contenete informazioni su di lui realizzato dagli ex-servizi segreti.

Sempre oggi la CEDU esaminerà una serie di casi ripetitivi:
Bohnenschuh vs. Romania (nr. 14427/05)
Vidrascu vs. Romania (Nr. 2) (nr. 11138/06)
Questi casi s riferiscono all'impossibilità degli appellanti di ottenere un risarcimento da parte delle autorità romene, per una proprietà che è stata nazionalizzata illegalmente. E' invocato l'art.1 del Protocollo n.1 della Convenzione. Nel caso Vidrascu, l'appellante accusa anche una eccessiva durata dei procedimenti che le autorità hanno intrappreso.

Dermendyin vs. Romania (nr. 17754/06)
Anche questo caso si riferisce alla restituzione di una proprietà nazionalizzata e l'appellante invoca l'art.1 del Protocollo n.1 della Convenzione.

S.C. Prodcomexim S.R.L. vs. Romania (nr. 35877/05)
In questo caso l'appellante accusa le autorità romene di non aver eseguito una decisione giudiziale definitiva, richiamandosi all'art.6 della Convenzione e all'art.1 del Protocollo della Convenzione stessa.

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